Dove sono?

Questa volta non me la prendo con Bagnasco, con la Cei, con i pretini e pretucci. Anzi, questa volta non me la prendo nemmeno, tanto è lo stupore e l’incredulità che mi sta attraversando la pancia e la testa.

L’edizione locale de La Stampa (e anche l’edizione online) ci delizia con una comunicazione che, agli occhi della mia coscienza e del mio modo di vedere le cose e di attribuire fiducia al prossimo, mi provoca istantaneamente il vomito e poi mi spinge a chiedermi il perché.

Riassuntino: la consulta provinciale degli studenti (liceali, provincia di Torino) si è riunita e ha deciso di non dare il consueto contributo (circa 2000 leurini) al festival di cinema omosessuale "Da Sodoma a Hollywood" giunto alla sua ventitreesima edizione. I soldi non concessi sono già stati donati da anonimi benefattori ma il punto, ovviamente, non riguarda la mancanza di fondi ma i principi che hanno spinto un gruppo di giovanissimi a negare la propria partecipazione ad un progetto di questo genere.

Ciò che mi rende più perplessa è la dichiarazione di un fanciullo, simpatizzante di An che commenta: "Non mi sembrava proprio questo il momento", riferendosi alla faccenda dei Dico. Non ti sembrava questo il momento brutto ragazzino viziato????? Hai paura che lo zio pretino ti tolga la mancia della domenica???? Hai deciso che il tuo ruolo al mondo sarà quello di salvare anime indemoniate disposte solo alla congiunzione delle carni e al rifiuto degli spiriti????

A darti manforte, caro piccolo fascistello (secondo me anche Fini se potesse ti darebbe un paio di schiaffi) si sono aggiunti i tuoi amichetti di Azione Studentesca – strano, di AN pure loro – che non si vergognano neanche un po’ a dire "Non solo ci andremo ma porteremo a nostra volta un regalo a chi ha allestito il Festival: una copia di “Lezioni spirituali per giovani samurai” di Yuko Mishima, nel quale l’autore ben illustra la via da percorrere per passare da una sessualità ambigua e decadente ad una riscoperta dei valori spirituali".

Questi sono i giovani che altri giovani hanno eletto per essere rappresentati. Questi sono i ragazzi che domani potrebbero costituire la nostra classe dirigente o intellettuale o artigiana o…o…o…

Ci mancava poi il consigliere della Margherita: "Basta con il vittimismo gay".

Ho avuto un’adolescenza attiva, dal punto di vista politico, dell’associazionismo e, in giovanissima età, anche del sistema cattolico. Non mi vergogno ad ammetterlo: seguivo un gruppo di bambini, campi in montagna, gite, pomeriggi passati a chiacchierare. Poi ho fatto le mie scelte che mal si sposavano con il sistema dell’oratorio, ma sono felice di aver fatto tutte quelle esperienze.

Ho rappresentato gli studenti, in liceo e in facoltà, ho fatto campagne elettorali, ho bivaccato nelle aule dell’università, ho manifestato e protestato. Ma cinque, sei, sette, otto, diceci anni fa, un atteggiamento come quello che contesto ai giovinastri sarebbe stato impensabile. O meglio, di fronte ad un atteggiamento del genere, ci sarebbe stata una sommossa da parte di altri giovinastri, non necessariamente impegnati politicamente. Oggi i ragazzi della Sinistra Giovanile fanno sentire la loro voce, insieme a Vattimo e a qualche intellettuale dei salotti buoni.

E gli altri giovani, gli altri dove sono?

~ di verdespirito su aprile 4, 2007.

15 Risposte to “Dove sono?”

  1. è deprimente, lo so…

  2. concordo con te, Verde, condivido la tua indignazione.
    Onestamente penso che la rassegna del cinema gay sia una di quelle spese che si potrebbe sforbiciare.
    Però certamente le dichiarazioni riportate sul giornale sono deprimenti e sconfortanti

  3. credo che vorrebbero intervenire ma gli spiace e proprio non possono muoversi perchè oggi c’è il grande fratello

  4. … in questo bellissimo paese… il paese del sole, il paese della buona cucina, il paese del mandolino… la lancetta dell’orologio gira in senso antioraio…
    Dunque… aspetta che guardo l’ora… ah si, siamo nel 1950… fra un po’ torneremo all’800…

  5. supercri: già, deprimente

    laura: come immaginerai non posso condividere l’idea di sforbiciare proprio quel festival, visto che di minchiate vere anche qui se ne fanno tante. Sullo sconforto delle dichiarazioni beh..sai la mia opinione

    any: minchia il grande fratello!! (ps. è domani sera non oggi….)

  6. valentina: 1950???? uhsignur…allora tra qualche anno potrò vedere lascia o raddoppia!!! yahooooooo

  7. … sorry, niente lascia e raddoppia… l’orologio va indietro….
    speravo anche io nel carosello e nello sbarco sulla luna… mha sigh… viviamo nel paese dei retrogadi…

    Ps: forse fra un po’ dobbiamo aspettarci di essere messi al rogo…

  8. eppure non credo che i giovani siano tutti quelli del Grande Fratello, anzi sicuramente no.
    sarà una banalità, ma la politica…purtroppo sta diventando ogni giorno di più sinonimo di ‘cosa sporca’.e di questo non hanno colpa i giovani

  9. laura non è una questione politica ma di coscienza di sé e del mondo che ci circonda. Posso anche non sapere nulla del governo, possono infischiarmene di partiti e coalizioni ma io da un giovane di 15-16 anni mi aspetterei un minimo di entusiasmo verso quello che succede intorno, la volontà di fare qualcosa contro gli abusi di ogni genere, la capacità di affrontare le discriminazioni…tutto questo con la politica non ha nulla a che vedere.
    Non credo nemmeno che siano tutti lì a guardare grande fratello ma questa faccenda del “non è colpa loro” mi sembra la classica giustificazione di chi non è in grado di assumersi le proprie responsabilità anche civili.

    valentina: io un paio di nomi da fare al posto nostro – per finire al rogo intendo – ce li avrei… 😉

  10. traggo dalle tue parole spunto di riflessione.
    Sai, io faccio parte di quella generazione che Cazzullo definisce ‘i ragazzi degli anni 80’, quelli nati fra il 66, il 67…I professori ci dicevano in continuazione che , rispetto ai fratelli maggiori, eravamo drammaticamente ‘disimpegnati’.
    Cazzullo, facendone un’analisi generazionale, ha scritto che non per niente siamo venuti su come una generazione di individualisti.
    Temo che ci sia un fondo di verità.(e il lato triste è quando nella prima gioventu’, come adesso, si affievolisce l’idealità)

  11. laura: temo quindi che il processo di “disimpegno” sia destinato a non arrestarsi, tracciando di fatto una linea di demarcazione sempre più netta tra chi si impegna e chi no. mamma mia che trsitezza…

  12. Non penso sia una questione di disimpegno, del resto i ragazzini di “azione studentesca” sono della stessa generazione,penso che stia dilagando l’omofobia. Non saprei se per le prediche della chiesa o per le giuste rivendicazioni degli omosessuali, ma mi pare che stiamo assistendo ad una recrudescenza di questo fenomeno…Sará il 1950?

  13. sarà così…senza voler strumentalizzare il triste episodio avvenuto a Torino in questi giorni – il suicidio di un ragazzo di 16 anni, deriso dai compagni, forse, perché omosessuale vero o presunto – credo che sia necessario un bell’esame di coscienza collettivo, in famiglia in primis.

  14. Ci siamo incrociati su un abominevole blog che si autodefinisce “cattolico antimoderno” e che riversa disprezzo e volgarità contro i gay.
    Io che sono cristiano (ma non cattolico bensì valdese) vorrei soltanto dirti che non tutti i credenti sono così beceri e incattiviti.
    Io sono etero (lo dico come un dato di fatto, non certo come un vanto) e non sopporto chi si rivolge agli omosessuali con odio o con malanimo, per offenderli o per discriminarli.

  15. luciano, leggo sempre il tuo blog anche se non commento quasi mai. Conosco il tuo pensiero su questi temi – ne approfitto qui per dirti che il tuo approccio non è mai banale e apprezzo molto il tuo essere cristiano davvero – e lo condivido. Quello che non riesco davvero a capire è perché certe persone si definiscono cattoliche e/o cristiane quando del messaggio del cristo non portano con sé nemmeno il più piccolo granello.

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